martedì

se si china la fata turchina


Come promesso promuovo questo evento perché a organizzarlo è Daniele.
Che aspetta tutti voi.
Ancora non ho ben chiaro cosa possa essere un simposio (parola inaudita), ma è un dato di fatto che da una semplice sega è nato un Grande, come Pinocchio.
Il Corso di Laurea in Progettazione degli Eventi Culturali (Facoltà di Lettere dell’Università di Ferrara) organizza, in collaborazione con l’Associazione Nuova Terraviva e con il patrocinio del Comune di Ferrara, il Primo Simposio di Scultura in legno Città di Ferrara, nell'ambito dell'Internazionale Festival (3-4-5 ottobre 2008).
L’evento si svolgerà dal 29 settembre al 5 ottobre2008 nell’area pubblica gestita dall’Associazione Nuova Terraviva in Via delle Erbe 29, uno dei luoghi più centrali della città di Ferrara, e vedrà coinvolti una decina di artisti italiani e stranieri.
Sono invitate le Scuole Elementari della città di Ferrara (lo scopo è far si che i bambini si avvicinino all'Arte ed alla Musica grazie a laboratori/giochi, percependo con i propri occhi il passaggio creativo da un tronco di legno ad una scultura);
Scuole d' Arte della città, alle quali sarà proposto di allestire mostre con i propri lavori.
Saranno invitate inoltre: le Scuole di musica della città (gli studenti delle scuole di musica eseguiranno brevi concerti, in momenti stabiliti durante lo svolgersi della manifestazione, allietando così i presenti),
le Associazioni Culturali e gli Artisti della città.
L'obiettivo principale è rendere l' evento culturale un momento di divertimento e didattico per tutta la cittadinanza, la partecipazione di scuole legate all'Arte ed alla Musica rendono il Simposio una manifestazione a 360 gradi, originale e variegata.

Scultori partecipanti:

Antonella GerbiMilano ITALIA
Daina RutiliMilano ITALIA
Flavia Franceschini Ferrara ITALIA
Gionata Ranzoni Varese ITALIA
Fabio Chinelli Bergamo ITALIA
Markus Malknecht Val Gardena ITALIA
Amir Sharifpour IRAN
Ulf Rennert GERMANIA
Andrzej Solltysiuk POLONIA
Yasuyuki Morimoto GIAPPONE

Gli scultori lavoreranno alle loro opere per tutta la durata della manifestazione da lunedì 29 settembrea domenica 5 ottobre, dalle ore 9.00 alle ore 20.00. Ingresso libero.

PROGRAMMA
Durante le mattinate da lunedì a venerdì verrà allestito un laboratorio per la lavorazione della cartapesta per i bambini delle scuole elementari a cura dello Studio d' Arte Melograno, mentre gli scultori saranno affiancati dagli insegnanti e dagli studenti dell'Istituto d' Arte “Dosso Dossi” di Ferrara.
Nelle giornate di venerdì e sabato i ragazzi dell'atelier “Il Maggiociondolo” del Centro Residenziale e Diurno per Disabili “Arboreto” del CADIAI di Bologna, realizzeranno i loro lavori scultorei e dipinti con la tecnica del batik.
CONCERTI:
Venerdì 3 ottobre ore 18
“D-VIBES” duo caratterizzato dalla voce di Francesca Venturoli e dalla chitarra di Filippo Cavalieri, capaci di trasformare classici degli anni ’70 in momenti di musica suggestiva e vibrante.
Sabato 4 ottobre ore 18
“INTRIOSPEZIONE”trio jazz/etnic-jazz, composto da: Dario Zaniboni (pianoforte), Claudio Torelli (batteria) e Cosimo Tanzarella (basso elettrico)
Domenica 5 ottobre ore 15
festa di chiusura della manifestazione
“ ORCHESTRA GIOVANILE DEL CONSERVATORIO DI MUSICA G. FRESCOBALDI” di Ferrara coordinatore prof. Achille Galassi.
25-30 studenti del Conservatorio di età compresa fra gli 8 e i 16 anni interpretano le musiche di Ennio Morricone.
Seguirà “NOI ALBERI”, letture teatrali dall'opera della poetessa brasiliana Màrcia Teòphilo, a cura di Silvia Belcastro e Rossella La Palombara, gruppo di teatro Arci Bolognesi.

sabato

Nessuno ti conosce meglio di un fratello


Pellicola pluripremiata al Festival del Nichilismo, che entra di diritto nella top ten che non svelerò mai agli astanti.
una volta tanto quel regista spaccapalle di David Lynch, ha saputo dimostrare di saper costruire e dirigere una storia più realistica e lontana dai film visionari che lo hanno da sempre caratterizzato. Quei film che tutti fingono di apprezzare dandosi un tono e grattandosi il mento, ma che nel profondo disprezzano con tutto il cuore.
Una storia vera è un film del 1999 che si basa su un fatto realmente accaduto e racconta la storia di Alvin Straight, un contadino dell'Iowa che nel 1994, alla veneranda età di 73 anni di età, intraprese un lungo viaggio a bordo di una motofalciatrice per andare a trovare il fratello reduce da un infarto. Straight coprì in 6 settimane la distanza di 240 miglia (386 chilometri circa), viaggiando a 5 miglia all'ora (8 km/h).


Una storia commovente e struggente, in grado di farti capire quanto possa risultare prezioso il cielo stellato se a rimirarlo, lì con te, c'è tuo fratello.
bha.ora basta piagnucolare, su iutub ho trovato questa chicca, davvero spassosa.

lunedì

Ovosodo è cresciuto


Virzì è uno di quei registi che dovrei detestare per la troppa retorica applicata, ma che costantemente riesce a carpire la mia attenzione di cinefilo (graziealcazzo recitano Mastandrea, le tette della Ferilli e una che non conosco ma che merita perché in metà film è svestita).
Ciò che emerge da ogni suoi film è sempre una attenta riflessione su ciò che siamo diventati (o che stiamo diventando), in un mondo crudele ma che fortunatamente ci riserva sempre qualche sorpresa ben gradita.
In questa pellicola viene descritto in modo tragicomico il precariato e l’attuale generazione, quella che già quando mi definivano “X”, appariva profondamente in crisi. Oggigiorno viene addirittura dipinta come una generazione senza alcuno stralcio di ideale. Io credo semplicemente, che invecchiando, cambino le prospettive. E quelli che sono i miei “ideali”, difficilmente potranno rappresentare quelli dei vostri figli (io al limite ne adotto uno, già formato e laureato in economia e commercio). Figurarsi se sono compatibili con quelli delle generazioni precedenti…
Ecco perché concepisco ancora gli assoli come culmine di godimento a metà canzone (e lì si gode tutti assieme).
Ecco forse il motivo di sto groppo in gola che non va né su né giù, come recitava l’omonima pellicola che da il titolo al post. E che noto pure in ognuno di voi. Perché tanto non se ne va mica, crescendo.



Marta é una giovane neolaureata speranzosa e vogliosa di iniziare il suo inserimento nel mondo del lavoro. Trova così un posto presso un call center, pieno di giovani come lei ed anche se tutto é così lontano da quell'ambiente accademico che, con tanta fatica e perseveranza, ha invano rincorso, riesce persino a trarne un iniziale giovamento. Tutto sembra andare secondo i suoi piani, ma ben presto si renderà conto che i suoi progetti e le sue speranze saranno disilluse dalla cruda realtà che si cela dietro un apparente ambiente dinamico che nasconde invece i lati oscuri del lavoro precario…

Ai tempi di ovosodo ascoltavo sempre i 99 posse. Toh, un omaggio pure a zulù.

.

sabato

pranzo di ferragosto


basta! sono stanco di scrivere, così copio/incollo direttamente la critica. tanto è la stessa che distribuivano al boldini, prima di entrare in sala. io la Critica la leggo solo prima di addormentarmi, così nel sonno si sedimenta il giudizio (ma più o meno, questa - corrisponde al vero).
Ah dimenticavo: un mezzo capolavoro nichilista, in cui si ride di brutto della miseria che è invecchiare.
tuttavia questo film merita decisamente un pò del Vostro tempo prezioso, vi do la mia fottuta parola d'onore. aiuta a vedere tutto sotto un'altra ottica.



Gianni ha un lavoro: occuparsi dell'anziana madre, una nobildonna decaduta, capricciosa e un tantino opprimente. Madre e figlio vivono soli in un fatiscente appartamento nel centro di Roma e faticano a tirare avanti, ricoperti di debiti come sono. Nel bel mezzo dell'afa estiva Alfonso, l'amministratore, si presenta alla loro porta per riscuotere quanto gli è dovuto, ma propone a Gianni l'estinzione di tutte le spese condominiali in cambio di un favore: ospitare la madre per la notte e il successivo pranzo di ferragosto in modo che lui possa partire per le terme. L'accordo non prevede però l'arrivo di una seconda signora, la zia di Alfonso, una simpatica anziana con qualche problema di memoria, ma l'amministratore lo convince a tenerla offrendogli del denaro. Gianni è costretto, suo malgrado, a dare asilo anche a una terza "mamma abbandonata" quando l'amico dottore, giunto per fargli una visita di controllo in seguito a un malore, gli chiede di potergliela affidare per non lasciarla sola durante il turno di notte.
Lo sceneggiatore e aiuto regista Gianni Di Gregorio affronta la sua prima volta da solista pescando a piene mani dalla propria esperienza di figlio e regalando una svolta a un fatto realmente accaduto. Incuriosito da quello che sarebbe potuto accadere se avesse davvero accettato di tenere la madre dell'amministratore per le ferie di ferragosto, confeziona una piccola e tenera storia dai tratti scanzonati in cui l'improvvisato ospizio diventa il teatro di una serie di gag offrendo allo stesso tempo diversi spunti di riflessione. La scelta di sviluppare la trama nel giorno notoriamente più rallentato dell'anno e in una Trastevere arsa e deserta, appare la più idonea alla narrazione in quanto si contrappone ai ritmi frenetici della vita odierna e va incontro ai tempi delle anziane protagoniste che a loro modo s'investono del ritmo del film riempiendo la scena con la loro esuberanza. Deciso a catturare la parte più verace di ognuno, Di Gregorio si incarica del ruolo del figlio di mezz'età, celibe e con il vizio del bere, che tiene d'occhio la madre come se fosse una bimba e ne sopporta i capricci abbozzando alla precarietà in cui si trova per comodità. Le signore che lo circondando in attesa del pranzo di ferragosto sono tutte attrici non professioniste e la loro naturalezza permette al film di avvolgersi in un'aura genuina e neorealista.
In pochi avrebbero avuto il coraggio di portare sullo schermo una storia di "vecchiette", considerato che la terza età viene di rado frequentata dal cinema perché poco commerciabile, ma il regista romano rivela una particolare abilità nel tratteggiare un racconto che mette in luce i desideri, i vizi e le virtù delle mature signore. Priva di qualsiasi tipo di orpello, che sia dialogico o registico, l'opera prima di Di Gregorio, prodotta da Matteo Garrone, fa riflettere sulla condizione dell'anziano, troppo spesso relegato in ospizi dai propri figli, troppo spesso trascurato dalla società. Pranzo di ferragosto è da considerarsi perciò un piccola perla da custodire con cura.

Vista la mia irrecuperabile demenza senile, ho comprato per corrispondenza pure questa perla nel panorama italiano: pirata.
troppi ricordi, non ce la faccio. (chiedo venia all'admiraglio).
A mio avviso l'unica e vera rock band italiana prima che pure piero peluaa si tramutasse in salentino salvamondo.
Vi prego: litfiba tornate assieme. fino a spirito, io ci sono.

Lords of Dogtown


Cazzo se ne ho visti di film ultimamente.
Questo è roba da ragazzini, ma merita. Soprattutto perchè il film parte in maniera meravigliosa sulle onde del mare con le note di Voodoo Child a coronare il tutto, poi senza neanche accorgersene la macchina da presa vira sui protagonisti mentre svolgono le loro pericolose evoluzioni prima surfando, quindi sullo skate.
Poi solo party sfrenati e scorribande furenti, per le strade di Venice Beach.
Ovvio che per chi è nato in pianura è un film un pò improponibile, ma il grande schermo serve soprattutto per proiettare dei sogni, no?
L'uso della macchina a mano e di un montaggio nervoso danno esattamente l'idea della frenesia e del desiderio di quegli anni (i 70's -> ecco perchè ho deciso di nascere in questa decade).

Ed ora guardate un pò come ci siamo ridotti (nel senso questo sì che è un utilizzo ponderato delle pianoline e del sax).
della serie: i pezzi brutti (o i beatles) non ve li passiamo.

burn after reading


Giovedì mi sono sacrificato per l'umanità, andando a vedere in anteprima nazionale il nuovo film dei F.lli Coen. Poi venerdì mattina ho pensato che qualsiasi comune mortale l’avrebbe comunque recuperato la sera stessa, così ho desistito dallo scriverne.
Voglio solo che si sappia in giro che io questa dark comedy l’ho vista, e mi ci sono pure divertito parecchio.
Se non ci fossero, i F.lli Coen bisognerebbe inventarli. Come nella migliore tradizione hard&heavy, riescono a fare un film all'anno, passando senza problemi da thriller criminali a commedie dell'assurdo. roba impensabile per nanni moretti o quegli schifosi dei giardini di mirò (non utilizzo le maiuscole per screditarli ulteriormente).
Di seguito la trama nichilista.
Osbourne "Ozzie" Cox è un ex agente della CIA, licenziato a causa dei suoi problemi di alcolismo. Per vendicarsi decide di scrivere le sue memorie, in cui vengono raccolti importanti segreti di Stato, ma per una serie di coincidenze le memorie finiscono nelle mani dei personal trainer Chad Feldheimer e Linda Litzke. I due decidono di ricattare Cox, estorcendogli del denaro, con il quale potranno pagarsi costosi interventi di chirurgia plastica.

E soprattutto il nuovo singolo dei Motley crue (motherfucker of the year).
Che cazzo di titolo. Come sempre, inarrivabili.

a brave new world


Nella degradata Morgantown, cittadina a Sudovest del Nulla, un giovane pellerossa con moglie e due figli, immola la propria vita improduttiva sull'altare del Capitale (un sadico regista di snuff movie: nientepopodimeno che Marlon Brando!!!) per 50 000 $. Cronaca allucinata di una morte annunciata e danza di spettri abitata da due “morti che camminano”, ecco tutto. un film sulla morte con iggy pop a curarne le musiche. e che fa pure una comporsata mentre mangia un tacchinazzo in un luna park decadente. vabbè è più facile vedere il film che descriverlo. (fanculo).

Che altro aggiungere?
Se non il video teaser del nuovo singolo degli AC/DC rock n'roll train (che prima di morire, li devo vedere assolutamente dal vivo). Dicevo la stessa cosa dei Pink Floyd. Vabbè. Rick R.I.P.

lunedì

10 € ben spesi (più ben spesi in assoluto)


Questo disco mi ha rimandato ai tempi in cui “tutti giù per terra”, per me, rappresentava una sorta di guida. Di quando Walter (Mastandrea) dichiarava che andava in discoteca con la stessa frequenza con cui andava in chiesa: per i funerali. E circa con lo stesso stato d’animo. Di quando tutto attorno sembrava un complotto: mio padre, la colazione, la scuola, quelli sul tram, quelli a piedi. I marciapiedi. Tutti con lo stesso obiettivo: rovinarmi l'esistenza. Fregarmi. E io cercavo di fregarli a modo mio. Come? Ero libero. Libero! Libero nel senso che non avevo un cazzo da fare, ecco.
Ecco. La Chiave del 20 è un surreale film musicale diviso in 12 episodi (con tanto di Trailer iniziale), incentrato sulle gesta di un gruppo di ingenui ragazzuoli che decidono di trovare un diversivo alla noia delle loro serate: introdursi di soppiatto in una discoteca ''bene'', forzando una porta di emergenza con l'utensile di cui nel titolo.
Tutto ciò per trascorrere un sabato notte da etologi a osservare l'inquietatante fauna che popola il suddetto Club alla moda. Brano dopo brano, le rime degli Uochi Toki ci narrano l'impresa, a modo loro: dall'idea iniziale allo scasso, al disgusto provato di fronte al panorama umano che si trovano di fronte, fino alla conclusione affidata a una sana colazione da campioni, a base di kebab. Mentre gli Eterea offrono l'ambientazione di fondo, dance malata e quel tanto che basta da costituire la perfetta colonna sonora del film.
La parte da leone, ad ogni modo, la fanno i testi. Che definire geniali, è screditarli. Avevo notato qualcosina sentendoli dal vivo, ma ero troppo distratto per accorgemene.
Pochi brani ma decisamente appaganti. E questo è quel che conta. Tanto il disco dura poco più di ½ ora. Il giusto per mantenere alta la soglia d’attenzione.Il giusto autoregalo di compleanno, se si tiene conto che non ne ho per il cazzo di festeggiare quando tutto intorno è noia. Fa bene Paolo a levarsi dai coglioni.

Copio/incollo dal loro maispais la loro presentazione perchè mi fanno morire.

-gli uochi toki fanno rap? SI
-gli uochi toki sono troppo matti? NO
-gli uochi toki di dove sono? MILANO..PAVIA..ALESSANDRIA..RIMINI
-GLI UOCHI TOKI sono dei web designer? SI
-gli uochi toki sono responsabili della musica dei loro amici? NO
Gli uochi toki esistono da prima che si sapesse in giro.
Sono tutti e tre laureati in fisica nucleare e sono esperti in tattiche di guerriglia,esplosivi,armi da fuoco,corpo a corpo,trattative per liberare ostaggi,volo su elicotteri o caccia bombardieri,veicoli d’assalto,meccanica,elettronica avanzata,informatica e nanotecnologia. Insegnano in diverse accademie di gastronomia sparse per il mondo,e nel tempo libero gestiscono delle attività in proprio quali macellerie,calzolai,studi di registrazione importantissimi,officine meccaniche,svariati centri di raccolta rottami e discariche ed anche un negozietto di sartoria. Nessuno di loro possiede il collegamento tra ipofisi e tiroide quindi non hanno mai sonno,per questo di notte leggono intere biblioteche. Hanno pubblicato,oltre a numerosi libri ed articoli su riviste specializzate, tre dischi di musica rap, uno più incomprensibile dell’altro. Sono stati loro ad attentare per ben nove volte alla vita di 50 cent e ci sono forti sospetti che abbiano potuto collaborare negli attentati alla vita di tupac e notorius big. Hanno recentemente confessato di aver ucciso jhon lennon e svelato il mistero della morte di kurt cobain: sono stati loro. Quindi,per favore, quando vi trovate ad un loro concerto o ascoltate un loro disco cercate di stare attenti perché a parte questa sequela di stupidate poco edificanti, gli uochi toki sono estremamente seri e costruttivi. Che poi la gente la pensi diversamente è un altro conto…..

domenica

never too old to rock


Per chi come me considera i Priest una delle migliori incarnazioni del metallo , Per chi come ha avuto il privilegio di verderli in azione dal vivo e per chi come me considera il Rock una somma rappresentazione di esagerazione, megalomania e iper produzioni, questo è uno di quei film ideali.
Se poi si considera che il Rock talvolta viene portato all'eccesso, diventento ancor più rumoroso, veloce e cazzuto, ecco che esso si trasforma in fottuto heavy metal. "che per sua natura spacca ed è ganzo anche per questo, perché fa da scenario naturale a racconti di devastazione e catastrofe secondo un punto di vista amorale, cinico e malvagio" (idiotaignorante docet).
qualora non abbiate capito questo, ci sono sempre i sigur ròs che hanno il quore di panna, ci tengono a soffrire inutilmente piagnucolando per ore ed ore di dilemmi esistenziali incomprensibili (visto che utilizzano esclusivamente idiomi che conoscono solo loro), suonando al chiaro di luna chini su se stessi, spesso l'uno sull'altro.
Oppure Carlo Pastore, sul palco dell'mtv day.
Che come stage sarebbe pure rock n'roll, ma da quando ha dichiarato davanti a tutti "Acciderbola, Ambra mi ha nascosto gli assorbenti!" è GUERRA APERTA.

Rock Star racconta la storia di un ragazzo che, da musicista rock amatoriale, viene scelto come cantante e front-man della band di cui è fan da sempre. Ambientato negli anni ottanta, il film descrive inoltre, sebbene in modo piuttosto approssimativo, la vita quotidiana di una rock band di successo, fra concerti, droga, alcol e groupie. La band descritta nel film, chiamata Steel Dragon, è immaginaria, sebbene ispirata, come gran parte della vicenda, dal gruppo realmente esistente dei Judas Priest.
La colonna sonora è costituita, ovviamente, da canzoni rock fra le più famose degli anni ottanta. Ad esse si aggiungono quelle cantate dal gruppo fittizio degli Steel Dragon, composte appositamente per il film ed interpretate in realtà da alcuni musicisti rock contemporanei. (tra cui l'immenso Zakk Wilde).
E comunque a proposito di hair metal, la mia preferita:

fino ad arrivare, ai giorni nostri.

qualche curiosità?
In origine il titolo del film doveva essere "Metal God"
L'intera storia è ispirata dalla vicenda di Tim Owens, il secondo cantante dei Judas Priest, scelto per rimpiazzare il cantante originario del gruppo, Rob Halford dopo essere stato notato durante un concerto della sua cover band, nel 1996. Esattamente come nel film, l'ingaggio avvenne dopo l'audizione di un solo brano: Victim of Changes.
questa (bentornato metal god):

onora il padre e la madre (e pure i Motörhead)


A ottanta anni suonati Lumet è ancora in grado di dirigere film del genere.
spero di mantenere la stessa lucidità mentale qualora dovessi raggiungere questo tragurado, perlomeno a livello psico-attitudinale. Un'opera drammatica e assoluta, che affronta con estrema sensibilità e senza didascalismo alcuno, la natura distorta, imperfetta e complessa dell'uomo. I flasback su cui verte il film servono a descrivere nel dettaglio le conseguenze inevitabili di un mondo dove il miraggio di pochi soldi è in grado di cancellare ogni altra forma di valore. Niente buonismi del cazzo quindi, questo film è un vero e proprio pugno in faccia, con una trama e un soggetto che sembrerebbero quasi un parto dei f.lli coen.
Andy Hanson, un dirigente finanziario alla disperata ricerca di denaro, convince l'altrettanto squattrinato fratello Hank a rapinare la gioielleria di famiglia. Hank assolda un poco di buono, Bobby, perché lo aiuti nell'impresa, ma il colpo va malissimo e Bobby e Nanette, la madre dei fratelli Hanson, si sparano reciprocamente. Hank portava avanti una relazione con la moglie di Andy, Gina, mentre Andy, segretamente eroinomane, frequentava uno spacciatore d'alto bordo. Hank e Andy si ingegnano per risolvere al meglio i danni provocati dalla disastrosa rapina, ma il loro anziano padre, Charles, scopre il loro coinvolgimento nel colpo alla gioielleria e li segue nei loro ultimi e disperati movimenti. Alla fine, dopo che hanno sparato a Andy e Hank è fuggito, Charles visita Andy in ospedale dove usa un cuscino per soffocarlo".


E visto che l'ultimo album dei motorhead sembrerebbe qualcosa di divino da quanto spacca il culo, pubblico pure questo video. Ascoltatelo e poi vediamo se vi torna la volta di tirarvela ascoltando i le man avec les lunettes, sentendovi per questo moralmente e culturalmente superiori ai vostri simili.
Inoltre mi si chiedeva un giudizio sull'ultimo dei merdallica...
Il solo consiglio che mi sento di dare è di non cadere nella tentazione di comprare death magnetic (io ci stavo per cascare) perchè si tratta di un dischetto ben prodotto e finalmente con qualche buona canzone, ma del tutto referenziale e con alcune autocitazioni imbarazzanti (la strofa iniziale di "the end of the line" è completamente intercambiabile con il refrain centrale di "creeping death"...) Eppure scaricarlo è cosa buona e giusta, tanto per ricordare loro che il jet privato e la porsche di Lars Ulrich gliel'ho pagata pure io, acquistando i primi 4 album. quindi non abbiate alcun rimorso nel farlo.

sabato

happy birthday...fucker


Ci siamo quasi...
(è tutta una scusa per pubblicare il mio video preferito).


poi, chiaro, si prosegue tutta la notte (per prepararsi all'evento).

venerdì

WhEn i WaS aN aLiEn CuLtUrEs WeReN't OpInIoNs (file X-40253)


Lieto di rivedere in azione i due investigatori, fosse anche solo per dargli l'ultimo addio.
Questo film è perfetto per chiudere il cerchio ma la trama è decisamente più indicata per la realizzazione di una puntatona nichilista su italia 1.
Film tutto sommato ben fatto, anche se questo episodio manca proprio di quel mistero che aveva contrassegnato l'intera serie. Perlomeno fin dove l’avevo seguita io.
Morder & Scully se la spassano di brutto da un pò e presumibilmente scapperanno via da tutto, insieme. Come hanno sempre fatto.
“In seguito alla scomparsa di un'agente federale un sensitivo si presenta all'FBI con delle strane visioni che si collegano al suo rapimento. L'agenzia investigativa, intenzionata a risolvere il caso e ritrovare la collega, decide di chiedere aiuto a Fox Mulder, l'unico in grado di verificare l'autenticità della testimonianza dell'uomo, un ex prete condannato per pedofilia. Dana Scully viene incaricata di stanare l'ex compagno - che vive isolato in una casa in mezzo al nulla - e convincerlo a unirsi alle ricerche. Se Mulder dovesse decidere di contribuire con le sue intuizioni, tutte le accuse nei suoi confronti verrebbero fatte cadere. Tuttavia, nei sei anni che sono passati dall'ultimo caso di "straordinaria quotidianità", Scully ha preso le distanze dal bureau perché stanca di inseguire mostri nelle tenebre e preferisce impegnarsi a trovare soluzioni e terapie a mostruose malattie nell'ospedale cattolico dove opera, mentre Mulder continua a essere ossessionato dal rapimento (extra-terrestre) della sorella. Ragione e sentimento si scontreranno ancora una volta sotto il comune denominatore di X-Files, quei casi che apparentemente non seguono alcuna logica e non hanno alcuna spiegazione ufficiale. Lo scetticismo della donna e la voglia di crederci di lui faranno emergere una verità inquietante sepolta sotto la neve del West Virginia”.

"http://www.youtube.com/v/exswQEOPvug&hl=en&fs=1">

Ah. Ho vinto un premio come scrittore di blog (il premio consiste in una visita guidata alle Grotte di Stigazzi). Si legge: “Perchè è un maledetto polemico, e un fottutissimo critico cinematografico e musicale (anche se non sono sempre daccordo eh). Il suo blog è appena stato riaperto per la seconda volta, e merita attenzione. Il ragazzo scrive davvero bene”.
E’ quasi tutto vero. A parte il fatto che ha dimenticato di precisare che ho ragione da vendere (il che, di fatto, fa di me un sapiente e non un critico). Che spesso la gente dichiara di non essere d’accordo con quello che dico, perché si vergogna di dire la verità. (La verità, una strana alterazione della realtà, che poi puntualmente disilludiamo perché, è ovvio, che la strada più comoda, è appunto la più comoda).
Sempre a livello edonistico, avrebbe dovuto accentuare il fascino irresistibile che da sempre mi contraddistingue e ammettere che
1. sto benissimo con i capelli sbarazzini.
2. Che il giubbotto di pelle che indosso è troppo fico
3. che sembro pure più giovane, senza barba.

Ah, che non esiste una prima o seconda versione del blog, sono sempre io. Solo che ogni tanto va tutto a fuoco.

Dice che scrivo bene, Piva. E per comunicarmelo, decripta tutto su una pagina virtuale, visibile da tutto il mondo. UAU (o wow se preferite lo slang americano). Come minimo ci vuole un pezzo da antologia, per festeggiare.
http://www.youtube.com/v/xJAX_JSe9Wk&hl=en&fs=1">

Per Piva (o chiunque altro): Sai cosa? Ho appena comprato su ebay questo disco incredibile. Incredibile il disco, intendo. ma anche il fatto che i ciddì ora o li compro su internet a 5€ oppure in quel pub che ogni domenica sera sfama tutta una comunità di randagi. Li compro da lui, più che altro per riconoscenza nei confronti del Gestore (uno dei pochi che stimo incondizionatamente come Davide e pochi altri), che sanno essere avanti anni luce rispetto la popolazione locale e che hanno capito quel qualcosa, che ai più sfugge. Tipo che il tuo lavoro deve appagarti come fosse un hobby. Altrimenti non ha senso morirci sopra. E il Popolo (da quanto tempo non usavo questo termine!) farebbe bene a incazzarsi quando succede che uno ci muore sul lavoro, quando invece, lo detesta.
Ma Si parlava di cd. Proprio ora che nessuno acquista più i dischi, io ritorno a collezionarli. E piscio sopra gli mp3 algerini che non ascolterò mai. E’ soltanto la bramosia che ci impone di ammucchiare discografie su discografie. (senza contestualizzare niente, senza capirne i testi o valutarne i credits, stesi a letto).
E poi i miei dischi suonano bene, e sono fighi da impilare uno sull’altro per anno, per genere, per importanza (soggettiva).
Concludo precisando che questa canzone è diecimila volte meglio di digging the grave, (lo dico per quei maledetti adolescenti che si credono immortali, che sognano di tornare indietro per commuoversi ancora una volta, che girano ancora in vespa o indossano le all stars che furono di Cobain, a 30 anni ecc. ecc.).

Oh, perché cazzo guardate me (e non il cane che scodinzola)?

giovedì

nessuno disse niente


Era un anno fertile per il grano, come mai in passato: era tutto in abbondanza.
Era un anno fertile per il grano, come mai in passato: era tutto in abbondanza.
Quelli che erano malati cronici e desideravano la morte, consegnarono finalmente con un sorriso l'anima a dio... l'anima a dio... l'anima a dio.

Nei giorni dei grandi temporali il cielo era rosso,
la pioggia portava con sé la polvere dei deserti d'oltremare.
I vecchi dissero: ci sarà la guerra...
i vecchi dissero: ci sarà la guerra.
Nessuno prestò credito alle loro parole e nessuno fece nulla...
NESSUNO FECE NULLA!

Cosa si poteva fare contro la profezia?
Solo cantammo per intere giornate...
cantammo per intere giornate fino a restare senza voce,
per potere consumare tutte le vecchie canzoni,
perché non ne restasse nessuna che venisse sporcata dal tempo...
perché non ne restasse nessuna.

... quando intravedono il primo cadavere per strada le persone voltano la testa,
vomitano e perdono i sensi...
vomitano e perdono i sensi.
Senti il tremore per primo nelle ginocchia,
poi ti manca l'aria e ti gira la testa.
Sono d'aiuto in questi casi l'acqua fredda e leggeri schiaffi.
Se lo svenuto non rinviene sdraiatelo sulla schiena e sollevategli le gambe in aria.
Se il cadavere di quel giorno era un suo parente o comunque un suo vicino, non permettetegli di avvicinarsi e di guardarlo:
le ferite causate dalle granate sono in genere causa di un nuovo svenimento...
le ferite causate dalle granate sono in genere causa di un nuovo svenimento
e non si ha tanto tempo a disposizione, MAI.
Non si ha tanto tempo a disposizione, MAI.

È raccomandabile piangere...
È raccomandabile piangere...
È raccomandabile piangere... fa bene al cuore.
Ma neppure per questo c'è molto tempo.
Non c'è mai molto tempo a disposizione.

Se la città è in stato d'assedio, occorre mandare i più coraggiosi a tentare di portare i sacchi di plastica opachi per i cadaveri.
Se questi non tornano, bisogna avvolgere i morti in lenzuoli bianchi.
Mi raccomando: coprire i morti, o nei sacchi appositi o in lenzuoli bianchi,
non si può seppellirli senza.
Non è raccomandabile seppellirli senza,
fa diffondere il panico...
fa diffondere il panico: la paura della morte diventa facilmente la paura di finire sepolti allo stesso modo,
senza uno straccio bianco, senza un pezzo di plastica nera intorno.

La sepoltura si svolge di notte, SEMPRE, ricordavetelo: la sepoltura si svolge di notte per motivi di sicurezza, perciò, prima della sepoltura, bisogna accertarsi per bene dell'identità del sepolto.
Nel caso di corpi dilaniati bisogna stabilire con precisione i pezzi che appartengono a ciascun corpo.
Se si verificano ugualmente degli errori è meglio evitare di ammetterlo successivamente:
NON BISOGNA MAI AMMETTERE UN ERRORE.
Tanto per i morti è lo stesso.

Se vicino alla persona che è stata sepolta, sul luogo dell'uccisione si trovano alcune parti del corpo, e si è però già provveduto alla sepoltura, non bisogna gettare i resti nella spazzatura... non bisogna gettare i resti nella spazzatura, perché poi in genere arrivano i cani affamati... poi arrivano i cani affamati.

La cosa migliore, se uno ha tempo e voglia, è di raccogliere in un sacchetto tutto quello che è rimasto, e di seppellirlo in superficie vicino alla tomba.
Bisogna stare attenti che non se ne accorgano i familiari perché loro concepiscono il cadavere come un tutt'uno e tale frammentazione rappresenterebbe per loro una ulteriore dolorosa frustrazione.

In guerra nessuno è matto, o almeno, ciò non si può asserire nei confronti di nessuno.
Molti di quelli che erano matti prima della guerra, in guerra si comportano molto bene, come combattenti coraggiosi.
E sono convinti delle idee dei loro capi.

In guerra nessuno è intelligente: non devi credere alle verità di nessuno.
Le lunghe disquisizioni sull'insensatezza della guerra del professore di una volta, in un battere d'occhio si trasformano in un selvaggio grido di guerra, appena egli viene a conoscenza del fatto che il suo bambino è giù, morto in strada.

Non ricordarti di nulla.
Prova a dormire senza sonno.
Devi ornarti di amuleti, e abbi fede nel fatto che ti aiuteranno.
Abbi fede in qualsiasi sogno.
Abbi fede in qualsiasi segno.
Ascolta attentamente il tuo ventre... il tuo ventre: LA PANCIA!
Agisci secondo le tue sensazioni:
se pensi che non bisogna camminare per quella strada, vai per un'altra strada.
Fidati!
Non devi avere paura di niente,
la paura genera paura... la paura genera paura,
ti blocca!
Devi credere fermamente di essere stato prescelto a restare vivo.

Non lasciare lavori compiuti a metà.
Salda i debiti.
Devi essere pulito. Sempre!
Non fare nuove amicizie, già con quelle vecchie avrai abbastanza preoccupazioni.
Proteggi i ricordi: le fotografie, le prove scritte del fatto che sei esistito.
Se tutto brucia, perdi tutto.
Se ti prendono tutto, dovrai dimostrare a te stesso che una volta tu eri.
Ammassa tutto nei sacchi di plastica, seppellisci nella terra, mura nelle pareti.
Nascondi.
E solo ai tuoi più cari svela la mappa per raggiungere il tesoro.

Non ti legare alle cose, non ti legare alla terra,
non ti legare ai muri, non ti legare alle case, ai gioielli, alle automobili, agli oggetti d'arte, alle biblioteche.
Trasforma in denaro tutto ciò che ancora ha un prezzo...
trasforma in denaro tutto ciò che ha ancora un prezzo,
e tuttavia non legarti in alcun modo al denaro...
non legarti al denaro
Appena puoi, scambialo con la tua libertà.
Appena puoi, scambialo con la tua libertà.
Ti servirà: per cambiarlo con la tua libertà!

mystic river


La settimana scorsa ho ripreso gli allenamenti di athletic boxe. Si fa finta di boxare ma intanto mi tengo in forma e scarico lo stress tirando qualche cartone al sacco (senza che nessun nazistronzo tenti per puro giubilo, di rovinarmi il mio splendido nasino alla francese, con la propria autorità).
Ogni tanto ho pure la fortuna di sentire qualche aneddoto raccontato da un ex campione del mondo o di vederlo allenarsi davanti lo specchio (sembra che danzi).
In più, è bene premetterlo, ho tutti i vizi del pugile a fine carriera senza aver mai disputato un solo incontro. Questione di stile.
Pure de niro faceva finta. Eppure…
Prendetevela con lui.


La stessa sera che ho ripreso gli allenamenti, in tv, c’era million dollar baby, film straordinario almeno fino a 15 minuti dalla fine, che premia la regia e la recitazione dell’immenso Clint Eastwood.
Ma Ieri sera la fottuta rivelazione. Erano tre anni che attendevo di vedere, Mystic River, tratto dal romanzo La morte non dimentica di Dennis Lehane. Sean Penn e kevin Bacon, li arruolerei subito nel gangster movie nichilista che ho in mente. Che poi finisca tutto in tragedia, con scene splatter e zombies in ogni dove, non dovrebbe interessare nessuno. A chi ha cambiato espressione, con quel fottuto ghigno ironico (che intravedo sbirciando tra le righe), ricordo che Tarantino è riuscito a rendere credibile un semplice road movie, infestandolo di vampiri depravati.
Ma tanto è inutile perdere tempo con chi cita Antonioni giusto per darsi un tono (a proposito al boldini c’è appena stata una retrospettiva. Per chi non lo sapesse, era ferrarese…).
toh a proposito di acque torbide...

“Nel 1975 a Boston Sean, Jimmy e Dave sono tre ragazzini come tanti altri che trascorrono sempre assieme il loro tempo libero, ma verranno segnati da un terribile trauma infantile: un giorno Dave, dopo essere stato adescato da due uomini che si fingono poliziotti, viene rapito per quattro giorni, fino a quando riesce a sfuggire ai rapitori.
Venticinque anni dopo, i tre si sono persi di vista. Ma è di nuovo il dolore, che un tempo li aveva separati, a riunirli: Katie, la figlia di Jimmy, viene ritrovata morta, e Sean è il poliziotto incaricato delle indagini. I sospetti di quella morte si appuntano su Dave, la vittima dell'abuso, ma la realtà si rivela molto più complessa e crudele”.

domenica

the day that never comes


E’ tempo di tirare le somme. L'Estate sta finalmente crepando ed il makka pensa già al glaciale, interminabile e nebbioso inverno palesano, indossando imperterrito la sua inossidabile giacca di pelle. Che fu del Guf e ancor prima di ramon(es).
Ah, prima che mi dimentichi: ho sentito il nuovo singolo, 8 minuti e rotti di cui 4 minuti, spendibili tranquillamente a farsi delle gran seghe (perchè sto pezzo ricorda terribilmente roba tipo "fade to black" e "one"). Poi merita di essere visto perchè il video è ganzo, c'è un finale stracciamutande e muore un soldato americano. Un eroe, certo. Ma dato che io gli eroi che si immolano per la Patria proprio non li sopporto (perché non riesco a capire cosa ci sia di così coraggioso in questo), omaggio chi si imbosca per non partire. Anche perché, detto tra noi, ci vuole un bel fegato - visto ciò che ne consegue se ti beccano.
Ecco su you tube ho recuperato il video (quello in foto invece è Paesante):

Ad ogni modo speriamo escano dal tunnel, si facciano ricrescere i capelli e prendano anche loro per il culo una band che ho intravisto ieri sera: gli Altro (che inaspettatamente rubano il primato “peggior band 2008” ai sino ad ora imbattuti julie’s haircut).
Noise di quello furente che può piacere, forse, solo a chi ha avuto un’infanzia compromessa o un’adolesceza difficile. Oppure è un fan di Carlo Pastore.
A me invece son piaciuti i diaframma e gli uochi toki perché sono un ritardato che non se la sente di invecchiare per forza (ecco il segreto del mio successo).
Poi ho avuto il privilegio di comparire in un pezzo della coscenza di giuda, il che genera pure certe responsabilità nei confronti del vero Rock. Tanto per dire, "Enver" da il titolo alla canzone che, in assoluto, preferisco degli offlaga.
L'unica canzone d'amore in cui mi riconosco, con qualche piccola correzione. ad ogni modo, pura poesia.

Sento un frastuono
rimbombi lontan(A) in modo imperfetto

Hai lasciato:
piazze piene,
urne vuote,
tremori gentili
traccie sottili
traccie profonde sugli zerbini dei miei
pianerottoli.

Mancano:
le tue parole sul niente,
il calore
bagnato sporco che avevo
il dispiacere di non bastar(MI).

Hai lasciato
piazze piene,
urne vuote,
tremori gentili
traccie sottili
traccie profonde sugli zerbini dei miei
pianerottoli.

Mancano
le tue parole sul niente
il calore
bagnato sporco che avevo
il dispiacere di non bastar(MI)
di non bastar(MI)...

Siamo rimasti a guardare
un desiderio
qualche volta noioso.

E non sarai mai
un'emozione da poco.


Ecco, gli offlaga. Ora ho entrambi i ciddì della band ed è bene premettere che su disco li adoro. Ma a livello umano non mi hanno convinto particolarmente...all’indipendelta sono apparsi ai mie occhi gintonici, un tantino sfigati ed artefatti.
Me li immaginavo molto più affabili e disponibili. Invece si sono presentati 30 secondi prima dell’inizio, hanno fatto il loro bel concertino e terminato questo, si sono messi a firmare autografi svogliatamente, rispondendo con negligenza alle mie domande ficcanti. Del tipo: “ma che effetto fa diventare famosi alla tua età?” Oppure "sogni ancora di rubare un taxi con Ozzy e di guidarlo per queste campagne?” Alla fine chiedo a max se ha memoria dell’immenso Donato Mitola. E lui parte con un monologo su un improbabile dittatore, con l'immancabile golpe ed altri risvolti politici del tutto incomprensibili...mah.
Tanto per rinfrescare la memoria ai presenti, ripubblico qualche filmato di questo irreprensibile e pericolossisimo dittatore cileno. E non aggiungo altro se non che ha dei testi allucinanti, si muove da dio e usa dei synth che potrebbero eclissare i moog di qualsiasi alternativo dei miei coglioni che si crede chopin.

Per concludere un immenso ringraziamento ai drughi, per il calore, l’ospitalità, la cortesia e l’impegno che dedicano nell’organizzare un evento che mi emoziona sempre come un bambino. e che andrebbe finanziato il più possibile da tutti. E’ sempre un piacere sbevazzare in questa cornice agreste trasudante cultura. Troppi veneziani non l’hanno capito fino in fondo e continuano ad imboscarsi le birre portate da casa, nelle mutande. Arroganti bottegay filistei. E’ meglio morire di fame e finanziare eventi del genere che sostenere il popolo tibetano e spendere la paghetta in ciddì di merda o birra del discount.