sabato

la mala del brenta


Dopo tutto l'incedere su Saviano, le cazzate dette su di lui e sul suo libro, dopo gli scoop delle Iene e i servizi sul prete che sfidò la Camorra, spetta sempre a me fare chiarezza su tutto. che palle. Ad ogni modo, c'ho messo un pò a formalizzare questo post, perchè resto del parere che ognuno debba confronatrsi con la sua di Mafia, soprattutto quando a delinquere è la mentalità che ti circonda. Gomorra non è quel microcosmo, descritto nel film. E' ogni zona d'Italia in cui troviamo concentrati i Mali che affliggono la nostra società: il precariato, lo sfruttamento della manodopera, gli incidenti sul lavoro, l'impiego di minori e tutta una serie di esistenze che si fondano sulla bamba, sul denaro sporco e sull'apparenza.
Un film che pesa come un macigno. In cui si racconta il potere della camorra, la sua affermazione economica e finanziaria e la sua potenza militare. Le sue metamorfosi, sino a trasfirnarsi in Sistema, accolto da tutti. Il solo possibile, quando a latitare è lo Stato.

Bravo Fede. Ci voleva tanto a dirlo?
Un esempio calzante di sudditanza al Sistema che condanno (di cui sopra) ma a cui tutti apparteniamo. che fare allora? io una soluzione ce l'ho.
mi faccio i cazzi miei e spengo la tv.

Spostandoci verso casa, mi vedo costretto a pubblicizzare questo evento, visto che pure io appartengo a questa Associazione a delinquere. Non presenzierò una sola volta a queste serate organizzate da Aldo Busi, proprio per prendere le distanze dalla solita Mafia indie-rock che qui, è risaputo, gioca in casa.

domenica

è uscito il nuovo album dei giardini di mirò


Ummer mi ha riferito che al Madison Square Garden sono tutti in trepida attesa per il nuovo album degli ac/dc. Anche da noi gira così, a quanto pare. tutti che ascoltano quel mongoloide di Battiato, poi inspiegabilmente l'evento diventa sold out in mezz'ora. Ad ogni modo cercavo un pretesto per postare il singolo nuovo e precisare che, per la cronaca, “Death Magnetic” è, ad oggi, uno dei dischi più venduti in tutto il mondo, è salito al primo posto in Italia, Argentina, Repubblica Ceca, Belgio, Canada, Finlandia, Francia, Danimarca, Germania, Olanda, Norvegia, Polonia, Svezia, Inghilterra e USA.
E' sempre bene precisare ed osannare la superiorità dell'hard rock nei confronti dei sottogeneri per sottosviluppati che non riescono a capire che in ogni forma d'Arte, esiste una condizione ideale cui attenersi, nel vano tentativo di assurgere alla perfezione. Ecco perchè è sacrosanto ripetersi nel tempo, migliorando continuamente.
E' la fottuta teoria del Rock n' roll (is here to stay).
chi non capisce questo si merita moretti e i baustelle.
Ecco dopo questa precisazione, mi sento una persona più adulta e decisamente migliore, rispetto a prima.

Per festeggiare la laurea di Giacilio, di Alessio, di Riccardo e di altri tipi che ho incontrato strada facendo, roba seria, che mi rende così dannatamente intellettuale. Ma che merita soprattutto per la fisarmonica che si frappone.

where's izzy?


Nuovo video, stavolta con immagini d'epoca. Ok, torno su facebook che ci sono tutti quei quizzini del cazzo che mi divertono più che parlare da solo. credo sia questo il senso di "mare interiore" che dona altresì il titolo alla canzone.

Poi ho letto che pure diverse canzoni nuove di Capossela ruotano intorno al relazionarsi verso aspetti più grandi dell’uomo, l’unione, la guerra, la distanza, trovare le parole, perderle, il cielo, il silenzio, l’America, la clandestinità, la verità, i rapporti e le diverse angolazioni da cui vengono visti.
queste roba qua insomma. e dato che all'Inferno voglio andare...

mercoledì

altro che caro professore


Neorealismo francese sui giovani d’oggi (ci scatarro su).
Un filmetto premiato a Cannes, ma non con la Coppa del mondo (tanto per dire).
Un diario di viaggio che aiuta a constatare quanto siano cambiati i tempi rispetto alle mie, di scuole medie.
Ieri come oggi, i soli a rimanere illesi, sono sempre e comunque i casi umani. Quelli da insegnante di sostegno, tanto per capirci. Con quel luccìchio negli occhi, vedono sempre il mondo radioso.
Lo stesso luccìchio negli occhi dei vari genitori, convinti di avere figli perfetti(che dovrebbero assolutamente vedere questo film) e che, da bravi educatori, non li vorrebbero mai nel cortile di casa.
Ad ogni modo, senza enfasi né retorica il docente e il regista ci mostrano quanto il ruolo di insegnante sia oggi sempre più complesso e, in qualche misura, colmo di responsabilità (poichè fungono principalmente da educatori).
Il top comunque l’ho provato io quando ho appreso che ad insegnare lettere a mio fratello era Dario, il mio compagno di banco del Liceo (con cui recentemente siamo andati a vedere gli slayer).
Vorrei sapere quanti dei miei insegnanti di lettere ancora in vita, hanno visto gli slayer almeno una volta..
Anche da questo si percepisce che Dario è senz’altro un ottimo insegnante.

François Bégaudeau è insegnante di francese in una scuola media superiore parigina. Facciamo la sua conoscenza mentre si incontra con i colleghi (vecchi e nuovi arrivati) ad inizio anno scolastico. Da quel momento rimarremo sempre all'interno delle mura scolastiche seguendo il suo rapporto con una classe. Il suo metodo d'insegnamento, che si rivolge a un gruppo eterogeneo di ragazzi e ragazze, mira ad offrire loro la migliore educazione possibile in una realtà cui i giovani non hanno un comportamento sempre inappuntabile e possono spingere anche il migliore dei docenti ad arrendersi a un quieto vivere che non richieda confronti e magari scontri con gli allievi. Non tutti infatti apprezzano la sua franchezza e il professor Bégaudeau si troverà dinanzi a un caso che lo metterà in una posizione difficile.


Ed ora un video di un gruppo che non avevo mai postato prima, ma che ascolto spesso, ultimamente (tanto per dimostrare che chi ascolta i beatles, sta sprecando del tempo prezioso).

domenica

Ecatombe - la città verrà distrutta all'alba.


Con questo film, Romero si sta spianando la strada per quel che sarà il suo Capolavoro indiscusso: “Zombi - (Dawn of the Dead) ”.
"USA. Pennsylvania. In un paese di tremila anime, Evans City, un uomo dà fuoco alla propria casa dopo aver ucciso la moglie. I vigili del fuoco corrono sul posto, mentre la città è immediatamente assediata da militari e medici. Un aereo militare, che trasportava un’arma batteriologica denominata Trixie, era caduto una settimana prima nelle vicinanze del paese contaminando la popolazione con una follia spesso violenta, esplosa proprio con il gesto dell’incendiario. L’intera città è prima messa in quarantena e, una volta isolata, amministrata con legge marziale. I cittadini che hanno contratto il virus si ribellano con violenza alle procedure militari, ma anche un gruppo di uomini che non ha contratto il virus, si oppone ai militari e cerca di scampare ai contagiati. Il medico incaricato di trovare l’antidoto muore quando la situazione si perde dal controllo, e proprio dopo aver trovato finalmente la soluzione, invano. La condizione diventerà presto ingestibile tanto che le autorità opteranno per la scelta più drastica, sganciare una bomba atomica sulla cittadina infestata".



George A. Romero torna sul tema della contaminazione, questa volta strutturando un discorso più politico, mostrando cioè la crudeltà e la distanza tra l’autorità e la cittadinanza (il Presidente degli Stati Uniti che si rivolge di spalle), antimilitarista (sottolineando molto il lato sciacallo dei militari, con piccoli furti ai morti, come facevano i nazisti) ed ecologico.
Oltre a mostrare gli effetti di un disastro batteriologico, additandone le cause ai governi, il Maestro ci tiene in sospeso attraverso l'escamotage della bomba atomica come soluzione all’epidemia.
Una spada di Damocle che alla fine è pronta a cadere sulla testa di un migliaio di cittadini, scelti inconsapevolmente dal destino, per rappresentare gli effetti della stupidità dell’uomo (che, ieri come oggi, è la vera epidemia. non la violenza, quindi ma la stupidità).
Per questo vi regalo un video che vi aiuterà a risollevare il vostro q.i. (il quale racchiude la Storia della musica, racchiusa in un sol pezzo). E chi sostiene che soltanto i mars volta siano dei fighi: peste lo colga.

Poi mi sono comprato questo disco, dato che non riesco a smettere di ascoltare questa canzone psichedelica (così struggente, che ha distrutto le mie difese immunitarie). ultimamente l'ascolto sempre. tutti dovrebbero farlo.

venerdì

saint anger


Stavolta Spike lee ha scazzato, ma di brutto. Io sono un suo fiero sostenitore, è bene premetterlo, ma decidere di raccontare un eccidio nazifascista come se fosse una fiction (revisionando per giunta gli eventi), lo trovo più inopportuno di ogni qualsivoglia pensiero di supremazia razziale.
Nel senso, i nazisti sembrano degli agnellini rispetto alla bastardaggine dello zio Sam.
Perché è chiaro che non può essere un pretesto per arrivare a raccontare i soprusi che da sempre, i ragazzi afroamericani subiscono, quando vengono mandati a morire, in guerra.
Ma è senz’altro un film per chi non sa un cazzo di ciò che è avvenuto in quegli anni. Soprattutto se abita dall’altra parte dell’Oceano o se si fida incondizionatamente della versione ufficiale.

Ad ogni modo, “le indagini su un omicidio compiuto in un ufficio postale di New York, servono a narrare la storia dei soldati afroamericani appartenenti alla 92ª divisione Buffalo che combatterono lungo la linea gotica. Il soldato Sam Train salva un bambino, Angelo Torancelli, che si scoprirà in seguito essere un superstite dell'eccidio di Sant'Anna di Stazzema, avvenuto il 12 agosto 1944, quando le SS compirono una strage uccidendo 560 persone, in maggior parte donne e bambini. Sam Train decide di portare con sè il Bambino, che seguirà lui e gli altri commilitoni. La storia si dipana sulle montagne apuane, tra il fiume serchio e la Versilia. Le storie della gente comune si intrecciano con quelle dei partigiani, dei soldati americani e tedeschi. Nel film si sostiene che l'eccidio è la conseguenza di una rappresaglia, e che tutto è successo per il tradimento di un partigiano. (E non è vero un cazzo).

Alla fine, dopo un aspro combattimento si salveranno soltanto un caporale, Hector Negron, e il piccolo Angelo, il film torna quindi in epoca contemporanea, dove il caporale Hector Negron è sotto processo per l'omicidio avvenuto nell'ufficio postale, e verrà liberato su cauzione grazie all'intervento di Angelo Torancelli”.

Ed ora un pezzo mid tepos da paura. Si chiama heroes, sarebbe la colonna sonora ideale per questo film ed è pure meglio di quella scritta dal Duca Bianco.


Per chi invece sostiene il contrario e vuole Dave Mustaine for President (una sorta di Ferretti ante litteram, recentemente convertito alla religione cristiana e fervente sostenitore della chiesa dei Cristiani Rinati - a cui appartiene anche l’esimio George Walker Texas Ranger Bush) pubblico questa killer song. Così, per par condicio (tanto a me piacciono entrambi. guarda come ci si mantiene gggiovani con il metalz.).

sabato

polpettone cash


Costante come un treno, tagliente come un rasoio, così doveva essere johnny.
Un libero pensatore che riusciva a coniugare impegno e tradizione.
Io di lui sapevo un cazzo prima di vedere questo ritratto biografico, in cui si ripercorre la vita del mito, dall'infanzia nel countryside, al servizio militare, dagli esordi, quando il rock'n'roll era una questione di scintille, al concerto del '68 nella prigione di Folsom.

Il film è ineccepibile, realizzato benissimo, coinvolgente e pure parecchio godibile. Ma è bene premettere che va consigliato agli amanti dei "polpettoni" sentimentali, piuttosto che ai curiosi che intendono affacciarsi davvero ad una delle figure "ribelli" del rock.

Davvero, sembra uno di quei film realizzati per quei ragazzini carini carini che vogliono star bene sempre.
Oggi che è tutto finto, vivere nel ricordo è pressochè necessario.
per cui io torno a quel lontano 14 giugno 2008, in cui esserci, rappresentava (come è giusto che sia di questi tempi) indubbiamente, da che parte stare.

mercoledì

sfida senza regole


Per chi come me adora i Dinosauri, impazzirà nel rivedere Al Pacino e Robert DeNiro (miei miti indiscussi su cellulosa) convivere nella stessa inquadratura, riproporre alcune delle loro memorabili battutacce strabordanti di volgarità e assistere alle loro ghignate.
Rivederli ripercorrere, seppur dalla parte sbagliata -> quella dello sbirro - la mitologia dei loro dannati nella Little Italy newyorkese, è puro godimento.
E non tirate fuori la storia che sono superati e imbolsiti: Moretti lo è sempre stato, anche a inizio carriera.
Il discorso è semplice semplice (se non ti fai riempire la testa di stronzate): ci sono film il cui valore va al di là delle suggestioni narrative, in cui basta un’espressione, un ammiccamento o un sogghigno, per dare quel valore aggiunto alla pellicola, rendendola unica.
Questione di stile, tutto qua (senza inutili condanne psico-sociali che poi non reggono neanche un girotondo, cadendo a terra sfatte e sfinite). Si tratta quindi di un film palesemente minore, e pure in controtendenza con le attuali iperproduzioni, realizzato semplicemente per il piacere di raccontare di personaggi crepuscolari e attori in qualche modo "datati”.
Ce ne fossero di attori così oggigiorno. Ma non ne posso parlare di certo con gente stupida che cerca l’avanguardia anche di fronte ai Veri artisti.

“Dopo 30 anni di lavoro di squadra al Dipartimento di polizia di New York, i detective Turk e Rooster non vogliono arrendersi alla pensione. In città, sono stati assassinati dei presunti criminali. I due partono sulle tracce del serial killer.



Ed ora un pezzo che all’inizio neanche mi piaceva tanto…

mare profumo di mare





Qualsiasi appuntamento abbiate concordato, sarebbe opportuno disdirlo per venire a salutare Paolo Mcbrain che domenica si imbarca con Apicella. Colui che ha sfidato Eddie, inconsapevole di quanto beffardo possa essere il destino. Lo salutiamo, quindi, con questa ultima suonata tra amici.
Poi si vedrà.
Per cui è sempre con immenso giubilo, che gli dedico questo filmatino (lo stesso con cui ho inaugurato il suo iphone e di cui ora, guarda caso, si vanta in giro).


La n’è mina finì (e chi pensava di poter assistere dal vivo a tutta questa magnificenza?!).




Ma sono sicuro che apprezzerà pure questa canzonetta che accompagna tutti noi poveri naufraghi.
Tanto il tema ricorrente è sempre lo stesso, no?