Un popolo intero trattiene il respiro

Ieri se ne è andato pure questo sommo Intellettuale.
Il 2008 lo ricorderò per tutto un mondo che mi sta morendo attorno. E si avverte chiaramente che si avvicina pure il mio turno, visto che ogni volta che entro in cimitero c’è sempre più gente che conosco. Non che mi importi granchè o che ne sia particolarmente spaventato, però…
La scala di casa sua era completamente ricoperta di libri, ci si passava giusto attraverso, perché nessuna libreria era talmente capiente da accogliere tutti quei volumi. Ti dava appuntamento di fronte a casa ma se non lo trovavi immediatamente, ti diceva di cercarlo in mezzo ai campi.
Mia mamma me l’aveva detto che era un uomo di Cultura e che da giovane è sempre stato un fervente Comunista, dopo essere stato a scuola dai Preti. Quelle parole accesero un tumulto nel mio immaginario di ragazzino anche se poi ho appurato personalmente che i suoi interventi non erano mai ovvi e che se si esprimeva, di certo non lo faceva attraverso squallidi articoletti su giornalini di partito.
E te lo dimostrava traducendo una qualsiasi versione di latino, senza l’ausilio del vocabolario. Poi magari pescava tra quella miriade di libri, il volume specifico per farti controllare l’oggettività della traduzione. Ricordo che fumava una quantità innumerevole di sigarette senza filtro e che conservava la cenere sul palmo della mano per poi gettarla nel camino.
L’altra sera a Ferrara suonavano i MCR. “I funerali di Berlinguer” non l’hanno eseguita ma avrebbero dovuta dedicarla al grande Nello Mangolini.