sabato

palermo shooting


ok, ok ne parlo...esco dal silenzio e ne parlo.
Lunedì scorso ho visto questo film bistrattato a Cannes, fischiato dalla stessa critica che fino a ieri lo osannava. Anche se so per certo che il film presente oggi nelle sale, é una versione ripristinata rispetto a quella presentata al Festival.
Ad ogni modo, frega un cazzo. Io questo regista l'avevo già demolito dopo aver visionato, il cielo sopra berlino. Un film che ch'ho impiegato 3 giorni per portarlo a termine. Un regista certamente dotato ma estremamente spaccacazzo. Icona di quel cinema intellettuale tenuto in grande considerazione in Francia e , soprattutto, in Veneto. Un cinema visionario e onirico che personalmente mi convince poco, per via del conflitto estetico troppo ostentato. certe trovate sono davvero stronze, ma il film non è malvagio. La pellicola praticamente, si salva in corner. una volta un film così si sarebbe liquidato con "bella fotografia". O parlando semplicemente della colonna sonora, che non sarebbe affatto male se non fosse completamente svincolata dal resto del film (nel senso che si avverte solo quando il protagonista indossa gli auricolari, ovvero 3/4 del film).
Ah, dimenticavo: far comparire nick cave o lou reed nei film, o patti smith è da paraculi e serve soltanto ad accontentare una fetta di pubblico pagante, non di certo a dare valore aggiunto al film. Ma tant'è. fa intellettuale e io ne prendo atto. ma resto del parere che gente come wenders, lynch, gus van sant o i nostrani antonioni e fellini, sono Maestri del tutto sopravvalutati.

E che per tale motivo, l'umanità continua a starmi sul cazzo.

Fotografo di grande successo conosciuto in tutto il mondo, Finn (Campino) vive una vita brillante ma alquanto disordinata. Non dorme mai, il suo cellulare suona in continuazione e la musica che ascolta in cuffia è praticamente il suo unico e fedele compagno. E quando all'improvviso la sua vita va in pezzi, Finn decide di abbandonare tutto e di andare a Palermo dove comincerà una nuova ed elettrizzante vita e una nuova storia d'amore.

io non cambio. al limite alterno qualche drink.
il che poi mi fa riconoscere che, saranno stati gli scorci di Palermo con i suoi misteri e le sue meraviglie, sarà stato il sorriso della bella restauratrice, sarà che mi sono pure un pò immedesimato nel protagonista (un fotografo di grido parecchio introspettivo e piuttosto schivo- che non si distacca mai dalla sua musica preferita e che nonostante il successo è ossessionato dall’idea della morte). Si vede pertanto spesso colpito o sfiorato da frecce scagliate da un essere misterioso che lo insegue(la morte). A mitigare solo in parte questa sensazione è l'incontro con Flavia, una restauratrice impegnata su un grande affresco del cinquecentesco raffigurante “il trionfo della Morte”.
quadro fenomenale con tanti preti e Potenti infilzati, che se avessi una band tutta mia, come immagine coreografica non sarebbe affatto male...

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