la mala del brenta

Dopo tutto l'incedere su Saviano, le cazzate dette su di lui e sul suo libro, dopo gli scoop delle Iene e i servizi sul prete che sfidò la Camorra, spetta sempre a me fare chiarezza su tutto. che palle. Ad ogni modo, c'ho messo un pò a formalizzare questo post, perchè resto del parere che ognuno debba confronatrsi con la sua di Mafia, soprattutto quando a delinquere è la mentalità che ti circonda. Gomorra non è quel microcosmo, descritto nel film. E' ogni zona d'Italia in cui troviamo concentrati i Mali che affliggono la nostra società: il precariato, lo sfruttamento della manodopera, gli incidenti sul lavoro, l'impiego di minori e tutta una serie di esistenze che si fondano sulla bamba, sul denaro sporco e sull'apparenza.
Un film che pesa come un macigno. In cui si racconta il potere della camorra, la sua affermazione economica e finanziaria e la sua potenza militare. Le sue metamorfosi, sino a trasfirnarsi in Sistema, accolto da tutti. Il solo possibile, quando a latitare è lo Stato.
Bravo Fede. Ci voleva tanto a dirlo?
Un esempio calzante di sudditanza al Sistema che condanno (di cui sopra) ma a cui tutti apparteniamo. che fare allora? io una soluzione ce l'ho.
mi faccio i cazzi miei e spengo la tv.
Spostandoci verso casa, mi vedo costretto a pubblicizzare questo evento, visto che pure io appartengo a questa Associazione a delinquere. Non presenzierò una sola volta a queste serate organizzate da Aldo Busi, proprio per prendere le distanze dalla solita Mafia indie-rock che qui, è risaputo, gioca in casa.