domenica

ora il battello può partire...


Correva l'anno 1979 quando quando i produttori italiani Fabrizio De Angelis e Ugo Tucci, decisero di seguire la scia del successo che il film "Zombi (Dawn of the dead)" di George A.Romero stava ottenendo in tutto il mondo. Cosi' i due optarono per un tentativo di rip-off del film statunitense e riposero inizialmente le loro speranze nel regista Aristide Massaccesi (alias Joe D'Amato). Poi le loro attenzioni si spostarono su Lucio Fulci, che fino ad allora non aveva mai realizzato film del genere.La critica cinematografica italiana dell'epoca attaccò duramente il film, definendolo perlopiù un prodotto di «bassa macelleria» o un'imitazione di Zombi. Ma visto con i giusti occhi nichilisti (i miei), si percepisce fin da subito che con la pellicola di Romero c'è ben poco da spartire, a parte il titolo.
E' come l'alternativo ghei che si permette di parlare male del METAL solo perchè ha roots dei sepultura nella sua collezione di dischetti del tutto superflui.
Io che ho visto gran parte dei film di zombie in circolazione e che ho i dischi più fighi del sistema solare (tra cui l'ultimo dei motorhead), posso raccontarvi come stanno le cose.
In ZOMBIE 2 (FLESH EATERS - ZOMBIE:THE DEAD ARE AMONG US) è del tutto assente l'apetto metaforico e di profesta sociale insita nello zombie di Romero. In questa pellicola la critica sociale viene del tutto tralasciata per lasciar invece trasparire l'origine cannibale antropofobica brutale e tribale del non morto. Morando Morandini, che attaccò duramente il film, definendolo un «instant movie sulla scia del film di Romero. Effettacci, personaggi labili, privo di suspense. Nocivo a tempo pieno» si dovette fanculizzare pure lui, visto che il film andò piuttosto bene pure al botteghino, sino a diventare un CULT. Il successo di questo film causò tuttavia un contenzioso tra Fulci e Argento (che era produttore e distributore in Europa dello "Zombi" di Romero) che decretò un lungo periodo d'inimicizia fra i due registi italiani. Proprio nel momento del loro riavvicinamento e cioè quando Argento decise di produrre il film "Maschera di cera" che doveva essere diretto da Fulci quest'ultimo venne a mancare tristemente (quando, per dirne uno come Muccino, non se la passano affatto male).
ok mi sono rotto il cazzo di riportare informazioni riservatissime, pertanto passo direttamente alla trama. che è come cercare di erudire un lavandino rotto.
Nell'isola caraibica di Matul un'ispiegabile epidemia riporta in vita i cadaveri che tornano dalla morte sotto forma di esseri senza volontà mossi solo dal loro impulso omicida. Uno di questi rangiunge New york a bordo di un battello e aggredisce due agenti della polizia. Incuriositi dall'accaduto un giornalista e la figlia di uno scienziato si recano sul luogo per indagare. Paura, morte, raccapriccio si susseguiranno implacabili sin dal loro arrivo nell'isola ormai infestata dai voracissimi zombie. Zombi 2 è il film che lancia Fulci a livello internazionale e capovolge l'idea di zombie-movie introdotta da Romero. Effetti speciali curati(nonostante il budget) ed incisivi a parte,il film segue un filo logico del tutto proprio che, anche se puo' sembrare a tratti addirittura incoerente mette a dura prova lo spettatore con repentini e imprevedibili susseguirsi di scene cariche suspense. Se a questo aggiungiamo passaggi in cui il tempo sembra dilatarsi a favore del più sadico voyerismo e l'immancabile gore portato all'estremo, abbiamo il quadro completo del film. Qualche sbavatura tecnica non manca, come ad esempio il palese errore di montaggio nella sequenza acquatica dello squalo che lotta con uno zombie ma sono solo dettagli che non possono e non vogliono sminuire la pellicola. In poche parole siamo di fronte ad uno dei massimi apici toccati dall'orrorifico mondo del regista nostrano. Un film che ogni amante del genere deve vedere almeno una volta nella propria vita.

Per concludere, la nuova canzone degli slayer che molti di voi ancora non avranno neanche ascoltato. c'è chi dice che il nuovo album sarà pure l'ultimo.
Che se ci penso inizio ad innervosirmi, a urlare, a tirare pugni all'armadio e a buttare il tavolo a terra perché non è possibile che una band di spezzoni come loro la smetta improvvisamente. I loro ritmi oscuri, i loro riff cattivi, i loro testi violenti e le loro tetre copertine comunque vi serviranno sempre come monito verso la scontatezza e l'inconcludenza di chi sa tenere a malapena in mano uno strumento, non sa abbinare adeguatamente i vestiti, non ha nessuna sorta di idea innovativa e rompe pure i coglioni " minchia faccio il diggèi di qua, minchia faccio il diggèi di là".
Risconoscete la loro supremazia e sparite da questo blobgs.
il makka sarà comunque sempre al loro fianco, finchè metal non ci separi.
Perchè non è aperto mentalmente e mai lo sarà.

sabato

nichilismo



http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=46983



domenica

fatal furiors


Devo rendere atto a Vicari che con questo film siè guardato bene dal fare inutili moralisi o dal giudicare i personaggi che si aggirano attorno al magnifico mondo del tuning. Per questo, ci penso io: li detesto con tutto me stesso, reputandoli una manica di coglioni. Loro penseranno lo stesso di me, che con i soldi che loro spendono per un impianto stereo, io c'ho comprato la mia auto. che non cambierei mai per una Punto giallo Ferrari con le marmitte e l'alettone. Coglioni! Vicari ci mostra semplicemente le loro essenze, lasciando allo spettatore lo sbattimento di farsi un'idea proria.
Valerio Mastandrea si trova completamente inserito in un ruolo che sembra gli sia stato cucito addosso ed anche il giovane Cristiano Morroni se la cava egregiamente. Solo per questo merita di essere visto. Perchè stiamo parlando di ottimo cinema, considerando che oggi è domenica (domani si muore), che fuori c'è il sole e che tutti restano comunque su facebook a chattare.
"Roma. Il proprietario di un'autorimessa sempre sul punto di chiudere assume, senza pagarlo, un'apprendista davvero bravo. Insieme riescono a mettere a punto un'auto pronta a partecipare alla pari alle corse clandestine che periodicamente si tengono a Roma nell'area attorno all'Obelisco. I due, insieme, sanno il fatto loro ma una donna li divide. Una sceneggiatura cucita addosso a Valerio Mastandrea con il suo sguardo solo apparentemente svagato e un atteggiamento nei confronti della vita che mescola distacco e partecipazione. Una realtà ben nota a Roma e il retorico motto "donne e motori..." per un film che senza essere un capolavoro si fa seguire dall'inizio alla fine facendo sorridere e un pò riflettere. Con un finale che farà la gioia (e la disperazione?) di tutti gli appassionati di auto sportive".
ecco il backstage.


Poi tanto per distaccarmi dal cinema d'autore, questo filmetto ambientato in un night club in cui non è necessario sottoscrivere un'adesione forzata ad una "associazione di spettacoli e cultura" (un night?), per entrare. Ambientato in un futuro prossimo a venire, il film parla di un virus che il governo degli Stati Uniti ha fatto preparare per riportare in vita i morti. Il virus viene sperimentato segretamente in una piccola cittadina del Nebraska, e il luogo maggiormente colpito, risulterà uno strip club. Le ragazze si trasformano in zombie inesorabilmente, ma cercano di capire se possono lottare per fermare il processo di trasformazione irreversibile...
ovviamente da vedere in famiglia.

ed ora tanto per rimanere in tema...(divertimento sfrenato e risate assicurate, alla faccia di chi si prende sul serio, senza essere un cazzo, i Municipal Waste).

mercoledì

polli da spennare


Mi avvalgo di questa flebile connessione wireless (di qualche vicino generoso), che ho scoperto da poco, per aggiornare il blog. Zurzin richiede a gran voce la pubblicazione di una recensione dell’unico film italiano in cui avrei veramente voluto recitare. Cazzo che film. La dimostrazione concreta che anche in Italia è possibile produrre dei film con le palle, in grado di abbattere le barriere sociali, liberando l’animale che è in noi. E’ altresì vero che quasi tutti i film della Fandango sono dei film stupendi. Ed ora copio incollo la trama che ho un pollo alla spiedo e qualche birra gelata che mi aspettano. Prima che mi spari l’ennesimo film nichilista della settimana.
Giorgio ha ventidue anni e una vita normale. Studente di legge esemplare e fidanzato annoiato di Giulia, incontra Francesco, baro professionista che gioca pesante con le donne e le carte. Francesco, soccorso da Giorgio durante una rissa, invita lo studente al tavolo da gioco, rivelandogli molto presto i trucchi del mestiere. Diverse partite di poker dopo, i due ragazzi accumulano denaro e frustrazione per quella provincia, Bari, che comincia a sembrargli troppo stretta. Allontanatosi dalla famiglia e trascurati gli esami, Giorgio sviluppa una preoccupante dipendenza da Francesco che lo condurrà a Barcellona e verso un abisso di violenza e perdizione.


Ed ovviamente per un film del genere, un video che merita (ma che non ho ancora visto neanche io). bho lo posto in anteprima ma sarà figo sicuro.

sabato

makka on the moon



Il makka affronta la crisi imperante festeggiando il neopresidente abbronzato (ormai non mi vergogno neanche più di essere rappresentato nel mondo da certi impiastri, anzi mi divertono le loro comparsate). A dire il vero, ignoro le presidenziali americane esattamente quanto ignoro questi nostri soliti teatrini, perchè a me preme parlare di Arte (per tentare di renderVi migliore l'esistenza in questo fottuto mondo). Ad ogni modo che ci sia un afroamericano alla guida degli Stati Uniti d'America è un fatto epocale (visti i capisaldi su cui si basa la loro Democrazia).
Io credo solo che in giro c'è molta più gente che ascolta Rock di quello che vogliono farci credere questi rincoglioniti. Loro prevedono la crisi, io alzo il volume. Ho scoperto l'antidoto già da diverso tempo: si chiama ROCK, (ed è un sunto di ciò che siamo). quindi bisogna solo vivere secondo le proprie aspettative, fottendosene di chi tenta di governarti. Ma se preferite ascoltare le parole di un nano che per esorcizzare la morte spara cazzate, sintonizzatevi pure sulle sue emittenti.
1) man on the moon.
Jim Carrey non è quel coglione che credevo e sa pure recitare, ma alla grande.
La breve ed eccentrica vita di Andy Kaufman (Jim Carrey), attore comico americano. Proveniente dal cabaret, Kaufman conobbe il successo grazie all'incontro col produttore George Shapiro (Danny DeVito) che lo fece debuttare in televisione nella sitcom Taxi.
Personaggio eccentrico e fuori da ogni schema, Kaufman era solito spiazzare il pubblico nei modi più diversi, improvvisando liti o risse sul palco o davanti alle telecamere, o dando vita a un bizzoso alter ego, l'irascibile cantante Tony Clifton.
Coadiuvato dall'amico e co-autore Bob Zmuda (Paul Giamatti), Kaufman stravolse il concetto di spettacolo arrivando a proporre esibizioni ai limiti del surrealismo, come i suoi anomali show televisivi o i suoi leggendari incontri di wrestling in cui sfidava soltanto donne, e in occasione dei quali conobbe sua moglie Lynne Margulies (Courtney Love). Salutista convinto, per ironia della sorte Kaufman morì a soli 35 anni per una rara forma di tumore.
Emblematica la sequenza di chiusura del film, in cui si assiste al bizzarro funerale di Andy, con un maxischermo che proietta un suo sketch.


2) In bruges. un film in cui tutto è orchestrato perfettamente. pubblico giusto la trama perchè stanno per battezzare Agata, la figlia del miglior bassista che la nostra palude ricorderà mai. non posso mancare.
Ray è un giovane sicario irlandese che al suo primo incarico ha per errore ucciso un bambino e da allora vive tormentato dal senso di colpa; insieme al suo più maturo collega Ken viene mandato dal loro capo Harry a Bruges, in Belgio, con l'ordine di aspettare la sua chiamata per ricevere istruzioni. Nell'attesa, Ray si lamenta in continuazione della città, che trova cupa e noiosa, ed è alla ricerca di svaghi, mentre Ken si appassiona agli edifici medievali e all'atmosfera fiabesca che li circonda. I due si devono comportare nel modo più anonimo possibile, per confondersi fra i turisti: in realtà vengono coinvolti nelle situazioni più strane. Conoscono Jimmy, attore nano in un set bizzarro, con il quale condivideranno prostitute, droga e senso di emarginazione; Chloë, ragazza belga di cui Ray s'invaghisce, prima di scoprire che si tratta di una spacciatrice e rapinatrice di turisti; Marie, la proprietaria del loro albergo, signora dalla lingua tagliente, la cui gravidanza evidente scatena le angosce di Ray.

La telefonata di Harry finalmente arriva: a rispondere è Ken, al quale viene affidato il compito di sparare al giovane collega, che si è macchiato, secondo Harry, di una colpa troppo grave. Da quel momento, Ken oscilla tra la determinazione a portare a compimento il suo dovere e la pena per il ragazzo, che si dimostra più volte angosciato e pentito del suo tragico errore. Quando Ray cerca di togliersi la vita, è Ken a fermarlo, e a suggerirgli di fuggire. Salito su un treno, Ray viene però ricondotto a Bruges dalla polizia, che lo ferma per la denuncia di una persona da lui picchiata il giorno precedente. All'uscita dalla stazione di polizia ad attenderlo c'è Chloë, la quale dimosta di provare effettivamente un sentimento per lui.

Quando Harry viene a sapere che Ray non è stato ucciso, si reca personalmente a Bruges per risolvere la questione. Ken difende strenuamente l'amico, ma finisce ucciso; Harry raggiunge Ray dopo un rocambolesco inseguimento e gli spara, ma accidentalmente colpisce anche Jimmy, sul set del film vestito da bambino. Ricordando di aver detto più volte che, se avesse fatto un errore simile a quello di Ray, si sarebbe sparato immediatamente, tiene fede al suo proposito. Il film si conclude con le riflessioni di Ray, sospeso fra la vita e la morte: non vuole più morire, perché forse ha già trovato l'inferno in terra in cui scontare la propria pena, e questo inferno è Bruges.

Ad agata dedico questa canzone, un pezzo che mi ha sempre affascinato. forse l'unica canzone che non mi stressa il cazzo dei REM (chissà con la giusta dose di chitarra come diventerebbe). ehehehe
(dico questo perchè in man on the moon la colonna sonora è dei Rem ma la canzone non mi piace quanto DRIVE).

domenica

the mist (epporcatroia)

Porca troia, quest'anno mi sono perso il Ravenna Nightmare Film Fest, e sono incazzato come un ninja turtle. Negli anni, sono state presentate opere di John Carpenter, Werner Herzog, John McNaughton, Miike Takashi, Jess Franco, Takashi Shimizu, Uwe Boll, Neil Marshall, Vincent Cassel, Jean Rollin; oppure interpretate da: Carmen Maura, Laura Harring, Udo Kier, Debra Hunger, Sean Young, Karen Black. E inoltre ha avuto ospiti come Dario Argento, Pupi Avati, Bryan Yuzna, Jeff Lieberman, Alex Infascelli, Lamberto Bava, Valerio Evangelisti, i Fratelli Manetti, Silvano Agosti, Lucky McKee, Marco Muller. Più della metà di questa gente neanche la conosco, ho copiato tutto ciò dal sito. Ad ogni modo, erano 3 anni che andavo e saltare mi è dispiaciuto non poco. In compenso ho visto i dark tranquillity e mi sono comprato su ebay l'ultimo degli ac/dc a 8 €. alla faccia dei bagarini che vogliono 200€ per il biglietto del concerto. In questo modo ho pagato il mio tributo agli dei del rock e vaffanculo a chi crede ancora che ascoltare i devo, ti innalzi spiritualmente o significhi saperne a pacchi.
La verità dei fatti è la seguente:
Entrambe le band presero vita, negli stessi anni eppure:
1. lemmerde autori di una perfetta fusione tra rock e melodie sintetizzate, precursori nel look, straniante e post atomico (imperdibili i loro videoclip pionieristici), sono rimasti vittima della loro stessa teoria de-evolutiva e del tutto incapaci di rinnovarsi (anche perchè vengono costantemente superati dagli stessi gruppi che li avevano presi a modello). E' dal 2000 che non fanno un disco e forse solo Morgan lo comprerà quando (e se) uscirà.

2. Gli ac/dc, sono tuttora in testa nelle classifiche di ben 21 paesi del mondo
e i bagarini si contendono i biglietti a 200 € l'uno.
Non si sono mai evoluti, echissenefrega?
io vedo tutti che citano i talkin heads per darsi un tono, poi in realtà nessuno li rimpiange. (forse piacciono alle fighe).

Per far fronte a queste crisi interiori del cazzo ho guardato the mist, che dalle mie parti, muoversi in mezzo alla nebbia non è mica facile ma tanto ci siamo abituati. Un film così erano almeno 10 anni che non ne usciva. altro che quella merda di Cloverfield.
I soliti critichini considereranno il suddetto film un capolavoro ma come al solito spetta a me fare chiarezza su tutto e precisare che QUESTO film contiene tutti gli aspetti che hanno reso grande il cinema horror (dialoghi brillanti, ironia a mille, mostrini fintissimi, complotti pora-militari, isterismi religiosi, splatter in abbondanza e tensione a mille).
"Dave Drayton vive con la moglie e il figlioletto Billy in una casa fuori città. Subito dopo una tempesta particolarmente violenta inizia a diffondersi una nebbia che non sembra avere ragioni meteorologiche. Insieme al vicino di casa Brent Norton (col quale non ha buoni rapporti) e a Billy Dave si dirige con il suo fuoristrada verso il supermercato locale. Lungo il percorso incontrano mezzi militari che si dirigono verso la nebbia. Brent fa allora riferimento a un misterioso Progetto. Ben presto tutti gli occupanti del supermercato si troveranno avvolti dalla nebbia all'interno della quale si muovono creature mostruose. L'incubo ha inizio".

sabato

thunderstuck


Poi non potevo mica andare a letto a 2 minuti a mezzanotte.
Allora mi sono sparato pure questa spettacolare parodia. Che filmone, ragazzi. Assieme a svalvolati on the road, film di culto nella cinematografia makkiana.
tra citazioni viventi del soldato forgiato nel fuoco e temprato nel sangue della "cultura bellica" hollywoodiana, le performance di Ben Stiller e jack Black, diventano occasioni per omaggi o riletture di figure classiche dei war movies. da scompisciarsi dalle risate.

e infatti nella colonna sonora chi ti ritrovi, se non i fottuti stones, con simpathy for the devil?! (tanto per dire un film come full metal jacket si chiudeva con paint it black - mica con frociate tipo let it be).
e allora solo video ganzi, per quanto mi riguarda.

some kind of monster


Secondo i grandi numeri della Questura, oltre 8 milioni di adolescenti ed almeno 2 milioni di adulti quest’anno, hanno festeggiato Halloween strafottendosene della Legge Gelmini , della crisi economica mondiale e di tutti questi arroganti parrucconi che decidono le sorti del Pianeta. Io, per non essere da meno, mi sono travestito da Bruce Banner nascondendomi in una labirintica stanza del mio appartamento a contare i giorni "senza crisi". Sono più di cento giorni che vivo così, reprimendo gli impulsi del corpo e gli slanci del cuore prima di ritrasformarmi nuovamente in un arrogante, esplosivo Mostro figliodiputtana. Il film, va detto, è uno schifo (pieno di effetti speciali, che non rendono giustizia alla magnificenza 80's del telefilm). Tuttavia fa sempre piacere rivedere Lou Ferrigno comparire in un cameo e personificare uno sbirro che si fa corrompere per una pizza nonchè risentire un è un estratto di "The Lonely Man", il vecchio tema che chiudeva ogni episodio della serie TV di Hulk e che mi ingroppava il cuore, quando ero piccolo.
questo (tanto per dire)....

L'idea che Banner sia perennemente in fuga da se stesso e da una vita civile, alla disperata ricerca di una cura per liberarsi dal mostro che è in lui, è un concetto che mi ha sempre affascinato. peccato che nessuno di questi registi holliwoodiani del cazzo riesca a rappresentarlo nel modo dovuto...

A proposito di mostri coi controcazzi, guardamo qua, ac fat video (in cinemascope).